<< indietro


Rinasce il PS
21 agosto 2007

n.zoller@trentinoweb.it
INFO SOCIALISTA 21 Agosto 2007
a cura della segreteria regionale SDI, per i rapporti con l'azione nazionale dei
socialisti e del centro sinistra
tel. 338-2422592 - fax 0461-944880
Trento/Bolzano: www.socialistitrentini.it www.socialisti.bz.it
Quindicinale - Anno 4°
________________________________________

Sommario:
o UN LIBRO, per cominciare: Aldo Garzia, OLOF PALME. VITA E ASSASSINIO DI UN SOCIALISTA EUROPEO

o A DICEMBRE ANCHE IN ITALIA IL PARTITO SOCIALISTA AFFILIATO AL P.S.E.

@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

UN LIBRO, per cominciare ("Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro" Jorge L. Borges)

o Autore: Aldo Garzia
o Titolo: OLOF PALME. VITA E ASSASSINIO DI UN SOCIALISTA EUROPEO
o Ed. Riuniti, 2007
Il 28 febbraio 1986 il premier Olof Palme venne ucciso a colpi di pistola nel centro di Stoccolma. La sua vita si spezzò a soli cinquantanove anni. La regia e il killer dell'omicidio sono tuttora avvolti dal mistero. Ma di Palme si continua a discutere perché le sue idee hanno segnato la storia contemporanea della sinistra europea. Sensibile alle cause del Terzo mondo, fortemente critico del comunismo di Mosca e dell'imperialismo di Washington, fautore del "neutralismo attivo" capace di farsi ascoltare a Est e a Ovest come a Nord e a Sud, in prima fila nella lotta per il disarmo, tra i primi a considerare la liberazione della donna e le compatibilità ambientali come priorità di una sinistra moderna, Olof Palme è stato tra gli innovatori della socialdemocrazia del secondo dopoguerra. Questa biografia - che ne ricostruisce la vita e la misteriosa morte - è la prima del leader svedese a essere pubblicata in Italia.
________________________________________
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@

CHI PUO’ RENDERE PIU’ EUROPEO IL NOSTRO PAESE ?

A DICEMBRE ANCHE IN ITALIA IL PARTITO SOCIALISTA AFFILIATO AL P.S.E.

In quest’estate 2007 sta crescendo nel nostro Paese la concreta speranza di una rinascente forza socialista, legata ai valori della socialdemocrazia europea. Abbiamo partecipato nel luglio scorso a Roma – assiene al segretario Sdi di Bolzano Bertinazzo e al prof. Salsotto - alla “Costituente socialista”, che si è impegnata a tenere ad ottobre la conferenza programmatica e poi nel dicembre 2007 a costituire in Italia il Partito socialista affiliato formalmente al Partito socialista europeo (Pse).
L'Italia del nuovo secolo ha bisogno di una forza socialista che sappia realizzare riforme per affrontare le sfide della globalizzazione e delle grandi rivoluzioni in atto nel campo della scienza e delle tecnologie, delle telecomunicazioni, dell'ambiente e della natura, della demografia, della sessualità e dei nuovi diritti, della multietnicità e della multiculturalità. La storia del socialismo italiano ha avuto grandi meriti nelle conquiste sociali e civili del nostro Paese pur avendo commesso errori gravi che non intendiamo ripetere.
La Costituente socialista non si propone soltanto di porre fine alla diaspora del Psi e del Psdi, ma soprattutto di unire in Italia tutte le componenti che si riferiscono al partito socialista europeo. Il socialismo europeo non è un corpo dottrinale sul quale giurare fedeltà, ma la forza riformista e progressista più importante del nostro continente. Le grandi idee di giustizia e di libertà, di sicurezza e di pace, che hanno animato socialisti, socialdemocratici e laburisti europei mantengono intatto il loro valore. Nella nostra epoca, segnata da profondi e continui mutamenti, dobbiamo trovare le politiche e i progetti per affermare una società nella quale coesistano cooperazione e competizione, si valorizzi il merito e si soddisfino i bisogni, si dia uguale peso ai diritti e ai doveri. Il socialismo europeo è caratterizzato da una fisionomia laica che si contrappone a qualsiasi fondamentalismo religioso e, quindi, a quelle visioni che vogliono vestire la società con una camicia di forza di comportamenti, di costumi e di stili di vita uniformi.
Né il partito democratico, che sta nascendo come pura somma di DS e Margherita, con caratteristiche per metà laiche e per metà confessionali, né la cosiddetta “Cosa rossa” che vorrebbe riunificare tutti i partiti dell'estrema sinistra italiana, rendono più europea l'Italia politica. Il rilancio di una forza socialista, riformista, democratica e liberale, è una sfida che noi lanciamo alla politica italiana perché riesca ad innovarsi e stare al passo della politica europea.
Il partito socialista che ci proponiamo di costruire è componente fondamentale della sinistra italiana. In Italia vi è stata una fase nella quale sono saltati tutti i tradizionali riferimenti sulla base di un terremoto che ha investito la vecchia geografia politica. Mettere in campo oggi un partito socialista di tipo nuovo che si riferisca ai diversi filoni del riformismo italiano, alle culture laiche e liberaldemocratiche e alle diverse esperienze del movimento operaio è un compito difficile ma non impossibile.
1. Il partito socialista che vogliamo costruire deve contrastare il declino che rischia di segnare l'Italia, anche a causa di un bipolarismo anomalo che non produce riforme di sistema e genera spesso instabilità e paralisi.
2. Non è giusta una società nella quale vi è un elevato tasso di disoccupazione, nella quale per le nuove generazioni è difficile trovare un lavoro, nella quale lo Stato sociale non prevede che vi siano tutele per il lavoro precario, per gli anziani non autosufficienti, per le famiglie tradizionali o di tipo nuovo e dove si accentuano squilibri sociali e territoriali e si diffonde l’insicurezza e l’illegalità.
3. Per contrastare il declino, la premessa da realizzare è quella di rinsaldare il rapporto tra i cittadini e le istituzioni: decisiva a tal fine sarà una nuova politica fiscale che basi la lotta all’evasione su una chiara scelta a favore della riduzione della pressione fiscale, sulla realizzazione concreta ed efficace del federalismo fiscale, sull’abbattimento dei costi della politica e su una riqualificazione e riduzione della spesa pubblica.
4. Come priorità noi poniamo la questione dell’innovazione, della formazione, dell’istruzione e della ricerca. Solo una società più colta è una società davvero più ricca. Siamo per un'economia di mercato, ma contro una società di mercato dove chi è in difficoltà, chi è disabile, chi è malato, chi è anziano, chi è disoccupato sia considerato una sorta di zavorra sociale. Flessibilità e sicurezza sono un binomio inscindibile per i socialdemocratici europei. Il compito della socialdemocrazia non è quello di conservare ma di innovare. Il confronto con i sindacati è fondamentale, come dimostra tutta la storia della socialdemocrazia europea. Essenziale è che i sindacati non si attestino sulla pura difesa dello status quo e si facciano carico del riequilibrio della spesa sociale tra le generazioni, a cominciare dalla previdenza. Così potranno sviluppare il proprio ruolo di tutela e di promozione di un mondo del lavoro sempre più diversificato e complesso.
5. La parità tra uomini e donne, la piena utilizzazione delle energie delle nuove generazioni come la valorizzazione dell’esperienza degli anziani, il rifiuto di qualsiasi discriminazione, la creazione di una società accogliente e mite, sono obiettivi fondamentali di una moderna forza socialista. Non si potrà avere una rinascita senza liberarsi dal peso soffocante di caste, di corporazioni, di gruppi chiusi di potere, di oligopoli e monopoli, che alterano la competizione sociale, accrescono le esclusioni e le emarginazioni, perpetuano una società inerte e incapace di affrontare i grandi cambiamenti in atto. Da tempo il socialismo europeo ha superato una concezione che vedeva nell'espansione della sfera statale un meccanico ampliamento della democrazia e degli spazi di libertà. Tutti i socialisti europei sono accomunati nel programma fortemente innovativo intitolato "Per una nuova Europa sociale", approvato dal congresso del Pse a Porto. In Italia, ancor più che negli altri paesi europei, vi è una crisi nel rapporto tra cittadini e istituzioni democratiche. L’antipolitica non si combatte con la cattiva politica, con la difesa a oltranza di privilegi che urtano giustamente la sensibilità dell'opinione pubblica, con un arroccamento di apparati e di nomenklature, ma con una reale apertura alla partecipazione delle cittadine e dei cittadini alla vita pubblica, ed al rinnovamento dei partiti con il pieno diritto a scegliere i gruppi dirigenti e le rappresentanze elettive.
La nostra parola d’ordine è: “unire i socialisti, federare i riformisti”. Per questo ci proponiamo di coinvolgere anche in Trentino – Alto Adige correnti politiche e culturali che ancora non si riconoscono nella Costituente socialista, ma sono disponibili ad aprire con noi un confronto sulle finalità, i contenuti e le forme del rinascente movimento politico.

Alessandro Pietracci e Nicola Zoller
- consiglieri nazionali SDI
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@



torna in alto




Powered by Web Wiz Site News version 3.06
Copyright ©2001-2002 Web Wiz Guide