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Rai-Mediaset:diritto d'informazione?
25.11.07

INFO SOCIALISTA 25 novembre 2007
a cura di n.zoller@trentinoweb.it - segreteria regionale SDI - per i rapporti con l'azione nazionale dei
socialisti e del centro sinistra
tel. 338-2422592 - fax 0461-944880 Trento/Bolzano: www.socialistitrentini.it
www.partitosocialistatrentino.it - www.socialisti.bz.it
Quindicinale - Anno 4°




Sommario:
o DUE LIBRI, per cominciare: 1. LA SOVRANA LETTRICE di Alan Bennett; 2. PERCHE' NON SONO UN CONSERVATORE di Friedrich A. von Hayek

o UN NUOVO SITO INTERNET PER ISCRIVERSI AL PARTITO SOCIALISTA IN TRENTINO: www.partitosocialistatrentino.it

o LA VECCHIA ITALIA DEVE CHIUDERE BOTTEGA, di Roberto Villetti

o I VALORI DELLO STATO LAICO, di Luciano Pellicani

o RAI-MEDIASET: DIRITTO D’INFORMAZIONE VIOLATO

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DUE LIBRI, per cominciare ("Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro" Jorge L. Borges)

o Autore: Alan Bennett
o Titolo: LA SOVRANA LETTRICE
o Ed. Adelphi, 2007

CON IRONICA LEVITA’, UN INVITO A CONSIDERARE IMPORTANTI I LIBRI

A una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d'Inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. Ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. Qualcosa in effetti è successo, qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto la lettura di quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali effetti sul suo entourage, sui suoi sudditi, sui servizi di security e soprattutto sui suoi lettori lo scoprirà solo chi arriverà all'ultima pagina, anzi all'ultima riga.

o Autore: Friedrich A. von Hayek
o Titolo: PERCHE' NON SONO UN CONSERVATORE
o Ed. Ideaz ione, 1997

UN LIBERALE CHE PUO’ PIACERE AI RIFORMISTI - di Nicola Zoller

I libertari di ogni latitudine possono provare una sincera simpatia - anche se non completa adesione - per le tesi di questo ‘old whig’, sovente liquidato come un ‘conservatore’ : specialmente se si pensa che Friedrich von Hayek (1899-1992) - di lui qui si proverebbe a parlare brevemente - aperse più fronti conflittuali con la politica ‘tory’, oltre ad impegnarsi tutta una vita contro il collettivismo burocratico ed anche contro le tendenze ‘giacobine’ di certo liberalismo europeo continentale.
C’è proprio un libretto, edito recentemente anche da ‘Ideazione’, che porta un titolo significativo: “Perché non sono un conservatore”.
Per von Hayek il principio basilare del vero liberalismo è quello di abbattere l’autoritarismo dello Stato limitandone i poteri. Invece il liberalismo razionalista (legato ai retaggi della rivoluzione francese, a differenza del liberalismo britannico) si “nutre del mito del grande Legislatore e apre le porte all’idea collettivista che la società debba essere organizzata attraverso un piano unico di produzione e distribuzione: è il suicidio del liberalismo”.
Parimenti i conservatori - spiega l’autore - non si oppongono alla coercizione o all’arbitrio “finché usati per scopi che ritengono giusti”. Essi, accettando il primato del potere statuale sulla società civile , si sentono sicuri solo se sono certi che “qualche autorità ha il compito di mantenere disciplinato il cambiamento”.
Il liberale è favorevole ad un ordine politico in cui ognuno possa obbedire alle proprie convinzioni. Il conservatore non ha invece “ principi politici che gli consentano di lavorare con chi ha valori morali diversi dai suoi”: egli - arrogandosi una saggezza superiore - non crede al “potere della discussione”.
Il conservatore attribuisce alla democrazia tutti i mali del nostro tempo. Il liberale considera discutibile non la democrazia ma il governo illimitato. Semmai il problema è dunque quello di imparare a limitare il campo del governo, sia che si tratti di un governo elitario o di un governo della maggioranza. Per il liberale sarebbe peraltro molto più intollerabile che tutti i poteri fossero nelle mani di una ristretta élite, tuttavia egli non ritiene inutile una limitazione del potere anche quando questo sia nelle mani della maggioranza.
Il conservatore è ostile verso la cooperazione internazionale e tende ad un eccessivo nazionalismo. Il liberale invece rispetta le proprie tradizioni nazionali e può preferirle ad altre, ma non si sente affatto obbligato “ad essere ostile a quanto rappresenta qualcosa di diverso e di nuovo”. Così il conservatore ritenendosi superiore a qualsiasi straniero, crederà di avere la missione imperialista di “civilizzare” gli altri, mentre il liberale promuoverà rapporti volontari e liberi.
E’ vero che il liberale, come il conservatore, non si prefigge una società livellata e livellatrice: ma egli distingue tra la disuguaglianza generata da una libera competizione e la gerarchia prodotta da un ordinamento sociale rigido, ostile al mercato e alle libertà.
E’ ancora vero che il liberale condivide con il conservatore una avversione verso i cambiamenti radicali: è una sfiducia nell’ignoto, che vuol dire anche sfiducia nella ragione, nella possibilità umana di conoscere tutte le risposte e la loro esattezza: chi è troppo sicuro di aver ragione, genera mostri. Ma questo scetticismo non si trasforma in un atteggiamento reazionario: il liberale “mantiene un certo grado di fiducia per lasciare che gli altri cerchino la loro felicità a modo loro e per accettare costantemente questa tolleranza, che è una delle caratteristiche essenziali del liberalismo”.
In conclusione, dopo questa sommaria sintesi, se venissimo sbrigativamente al mondo politico di questo ‘fine secolo’, per chi parteggerebbe Friedrich von Hayek ?
Probabilmente accetterebbe il destino del nostro Poeta.:“...a te fia bello averti fatta parte per te stesso”(Paradiso, XVII 68-69).

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ADERISCI AL PARTITO SOCIALISTA
I RIFORMISTI IN EUROPA, ITALIA, TRENTINO
SONO NEL PARTITO SOCIALISTA

La segreteria provinciale SDI del Trentino ha promosso un nuovo sito internet per migliorare i rapporti con la cittadinanza e i militanti ed è ora dedicato alla campagna di iscrizioni al Partito Socialista. L’indirizzo del sito è: www.partitosocialistatrentino.it (qui si troveranno le modalità per l’iscrizione al partito). In home page appare il nuovo simbolo del partito assieme alle parole riportate nel titolo di questa nota. L’indirizzo e-mai è il seguente info@partitosocialistatrentino.it

Questo sito si aggiunge a quelli esistenti; per il livello nazionale l’indirizzo di riferimento è www.sdionline.it , mentre nella nostra regione sono attivi da tempo quello della federazione SDI di Bolzano www.socialisti.bz.it e della segreteria regionale www.socialistitrentini.it

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LA VECCHIA ITALIA DEVE CHIUDERE BOTTEGA
di Roberto Villetti

RINASCE ANCHE NEL NOSTRO PAESE IL PARTITO SOCIALISTA
in Italia come in Europa c’è bisogno di una formazione socialista


Con le “Primarie delle idee”, così come è stato chiamato l'appuntamento programmatico del 5 e 6 ottobre a Roma, si è dato vita a un nuovo partito socialista che si colloca nel Partito socialista europeo. Non si tratta di una pura e semplice ricomposizione della diaspora socialista, cioè di coloro che hanno avuto come riferimento il Psi e il Psdi, ma di una formazione politica nuova e di più ampia portata perché coinvolge anche componenti che sono approdate alla casa dell'Internazionale socialista dopo il crollo del muro di Berlino ed anche esponenti politici che provengono dalla Margherita, come la deputata Cinzia Dato. La partecipazione di Gavino Angius, di Roberto Barbieri, di Franco Grillini, di Alessandro Montalbano, di Valdo Spini, di Lanfranco Turci, oltre a quella di tanti altri che provengono dalle fila dei Ds, contribuisce a dare un’identità nuova al Partito socialista…
(LEGGI IL SEGUITO SUL SITO www.sdionline.it alla voce MONDOPERAIO – N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2007)



I VALORI DELLO STATO LAICO
di Luciano Pellicani

“La rivincita di Dio”: questa formula, coniata da Gilles Kepel, sintetizza assai bene quello che è diventato il tema dominante del nostro tempo: l’irruzione, sulla scena internazionale, del fondamentalismo islamista, che ha lanciato una dichiarazione di guerra contro l’Occidente, dipinto come il Grande Satana, che, in nome della ragione, ha voltato le spalle alla Rivelazione e imboccato la via della miscredenza e del nulla.
Di fronte a una tale sfida, sarebbe stata cosa affatto logica rispondere raf forzando i valori della cultura laica, cioè della cultura al cui centro c’è lo Stato non-confessionale, che riconosce a tutti la più ampia libertà religiosa e che, precisamente per questo, rende possibile la convivenza pacifica fra una molteplicità di gruppi con storie e identità diverse. Per contro, stiamo assistendo al tentativo di riportare il cristianesimo al centro della vita politica. Obbiettivo dichiarato: rispondere alla minaccia islamista opponendo fede a fede, religione a religione, rivelazione a rivelazione. Una risposta estremamente pericolosa. E per varie ragioni…
(LEGGI IL SEGUITO SUL SITO www.sdionline.it alla voce MONDOPERAIO – N. 6 NOVEMBRE-DICEMBRE 2007
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RAI-MEDIASET: DIRITTO D’INFORMAZIONE VIOLATO
(ma noi socialisti NON ci stupiamo vista la congiura silenzio sulle nostre iniziative)

Il servizio pubblico radiotelevisivo dovrebbe essere un bene di tutti. E' un fatto gravissimo quanto emerge dalle intercettazioni tra dirigenti Rai e Mediaset. Serve urgentemente una riforma profonda che ridia alla Rai il ruolo e il peso che merita. La Rai dovrebbe tornare a rispondere in primo luogo al diritto di informazione che deve ai cittadini italiani. Non è pensabile che un paese come l'Italia, protagonista in Europa, debba vedere ridotto in questo stato la sua più grande azienda in campo radiotelevisivo. Purtroppo dobbiamo anche dire, come socialisti, che ciò, pur indignandoci, non ci stupisce e che abbiamo dovuto provare sulla nostra pelle che i Tg non rispondono al criterio del diritto all'informazione dei propri utenti bensì ad altri. E' per questo che i parlamentari socialisti hanno fatto un interrogazio ne al Ministro Gentiloni in cui chiedono conto di come sia possibile che posizioni politiche e di merito espresse nelle ultime settimane dal Partito socialista siano state costantemente ignorate. La non informazione a riguardo di una nuova forza politica che già viene accreditata dai sondaggi oltre il 3%, e fino al 7% nel suo potenziale elettorato, con una rappresentanza parlamentare per ora di 16 deputati e 3 senatori, è un vero e proprio disservizio nei confronti di tutti i cittadini italiani. In questo modo si rende muta una forza politica. E' un fatto gravissimo, rispetto al quale è giusto un chiarimento poiché anche questo è un segno di un'anomalia cui va posto rimedio quanto prima.


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