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Eutanasia di un potere
1 giugno 2012

INFO SOCIALISTA 1 giugno 2012 -a cura di n.zoller@trentinoweb.it tel. 338-2422592Trento/Bolzano: www.socialistitrentini.it / www.socialisti.bz.it Sito nazionale PSI: www.partitosocialista.it Quindicinale - Anno IX

Trento/Bolzano, 1 giugno 2012

Sommario:

1. Un Libro per cominciare: “Eutanasia di un potere” di Marco DAMILANO – Invito alla presentazione a Trento mercoledì 6 giugno 2012

2. L’alternativa socialdemocratica per la Terza Repubblica – di Nicola Zoller, Avanti della Domenica


-AIUTIAMO LE POPOLAZIONI TERREMOTATE


1.Un Libro per cominciare ("Tutte le cose del mondo conducono a una citazione o a un libro" Jorge L. Borges)

o Autore: Marco DAMILANO

o Titolo: “Eutanasia di un potere”

- Laterza editori, 2012



Nel 1992-93, sotto la spinta degli avvenimenti, Tangentopoli appare una rivoluzione. La fine della Repubblica dei partiti, nata con la Costituzione del 1948, degenerata e affondata nella paralisi e nella corruzione. Un potere che sembrava eterno entra all'improvviso in agonia e cade in modo drammatico, tra arresti, cappi sventolati in Parlamento, attentati sanguinosi. Un crollo senza paragoni nelle democrazie occidentali che nei decenni successivi trova due narrazioni contrapposte. La prima recita: c'era un sistema che ben governava, un colpo di Stato architettato da forze oscure tramite le inchieste dei pm lo ha ferito a morte... La seconda replica: c'era un regime corrotto, arriva un pool di giudici buoni con un pm venuto dalle campagne a spazzarlo via... Oggi, a vent'anni dall'inizio di Mani Pulite, è possibile finalmente uscire dalle aule di tribunale e provare per la prima volta a scrivere la storia politica di quella classe dirigente e della sua rovina. Ripercorrere le scelte dei protagonisti dell'epoca: Craxi, Andreotti, Forlani, Cossiga, Agnelli, Gardini. Le voci dei testimoni, da Antonio Di Pietro a Carlo De Benedetti. I giornali, le trasmissioni, i film, la satira, le canzoni che accompagnarono la rivolta. Gli eroi, i barbari, i suicidi, i gattopardi. Per capire perché la rivoluzione giudiziaria non sia stata accompagnata da un vero cambiamento politico, istituzionale, morale. E perché abbia lasciato il posto all'avvento di Silvio Berlusconi.



Presentazione del libro mercoledì 6 giugno 2012 ore 18, Sala Rosa del palazzo della Regione, Trento.



Con l’autore, Marco Damilano, intervengono:

-Mario Raffaelli, presidente AMREF

-Michele Nicoletti, segretario provinciale PD

-Lorenzo Dellai, presidente della Provincia Autonoma di Trento



Introduce:

-Alessandro Pietracci, segretario provinciale Psi

Coordina il dibattito:

-Alberto Faustini, direttore del “Trentino”





INVITO

Il libro verte sui due anni di Tangentopoli che hanno portato alla fine della Prima Repubblica: vent'anni dopo lo stesso clima sembra ripetersi. Partiti screditati, inchieste e scandali, un governo tecnico, nuovi movimenti, crisi economica e per finire anche le bombe e una crescente tensione. Di tutto questo vorremmo discutere nell'incontro. Non vogliamo guardare al passato ma riflettere sul presente e sul futuro.

Alessandro Pietracci



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2. L’alternativa socialdemocratica per la Terza Repubblica

- di Nicola Zoller - “Avanti! della domenica” n.18 del 6 maggio 2012


Pensando all’esigenza di una “nuova classe dirigente per la terza Repubblica”, il politologo Sergio Fabbrini, direttore della School of Government dell’Università Luiss di Roma, con un intervento alla Scuola Democratica del Pd, sostiene la necessità di costruire anche in Italia “un soggetto politico europeo”.
E’ un’esigenza sia per la destra che per la sinistra. Occorrerebbe superare il bipolarismo frammentato e litigioso attuale, costruito attorno a “partiti personali” o a “gruppi di politici alleati per conseguire il controllo dell’una o dell’altra spoglia pubblica”.
Il prof. Fabbrini rileva che in ciò anche “la sinistra non ha fatto eccezione”. Se vogliamo un’alternativa all’europea, cioè basata su un sistema bipolare meno selvatico dell’attuale – che non a caso è stato costretto ad affidarsi al Governo dei tecnici – occorre che “entrambi i maggiori partiti o schieramenti riconoscano il contesto della competizione politica europea”.
Rivolgendo la nostra naturale attenzione alla sinistra, non possiamo che concordare con questa tesi. Cos’è la sinistra in Europa? Essa è principalmente rappresentata dal Partito Socialista Europeo (Pse), il movimento che esprime la tradizione e la prospettiva socialista, socialdemocratica e laburista.
Non a caso nelle elezioni presidenziali francesi è il socialista Hollande a rappresentare la speranza per un nuovo governo progressista. Dopo che una speculazione capitalistica senza regole ha causato l’attuale angosciante crisi economica, la svolta egualitaria proposta dai socialisti porterà inevitabilmente ad un riequilibrio del peso fiscale a carico dei più ricchi.
I socialisti - da forza riformista di governo - non rinunciano tuttavia al dinamismo che l’economia privata deve poter promuovere con equità e avvertono parimenti l’obbligo di riqualificare e ottimizzare la spesa pubblica, escludendo tuttavia che sia messa sotto stato d’accusa dagli egoismi dei ceti privilegiati o dalla propaganda antipolitica.
C’è dunque l’esempio francese, e nei prossimi tempi anche la socialdemocrazia tedesca affronterà la prova di un impegnativo confronto con la Merkel, con la prospettiva di riportare la sinistra al governo. E in Italia? Negli anni ‘70 un bellissimo manifesto del Psi indicava la via maestra per i progressisti italiani: “Se parli socialista in Europa ti capiranno”. Se la sinistra non vuole perdere la bussola, era ed è questo l’orientamento da seguire. Per uscire dalle involuzioni dell’ultimo ventennio, per contribuire alla costruzione della “terza Repubblica”, per fondare - come auspicato anche dal prof. Michele Salvati nel suo ultimo libro “Tre pezzi facili sull’Italia”- “un sistema politico normale, con partiti normali”, la sinistra dovrebbe affidarsi a “un grande partito socialdemocratico”. E’ la stessa indicazione che emerge dal saggio, appena edito, di Corrado Augias “Il disagio della libertà”: il vero nodo della nostra storia recente “che al momento della crisi di Tangentopoli ha gettato in Paese nella regressione berlusconiana, rimane la duplice mancanza di una dinamica forza liberale capace di assicurare sviluppo e libertà e – d’altro lato – di una moderna forza riformatrice europea di impronta socialdemocratica”. E’ pronta la sinistra italiana, segnatamente il Pd, ad abbracciare quest’ultima soluzione? Ci sono incrostazioni ideologiche e diffidenze del passato che ostacolano il percorso, la parola “socialista divide ancora”, ha rilevato Paolo Franchi in un recentissimo editoriale sul “Corriere della Sera”. Eppure molto d’altro si muove, assieme alla “forza delle cose” su scala europea.
Va menzionato ad esempio un lungo brano dello scrittore Roberto Saviano, che su “la Repubblica” del 28 febbraio scorso traccia un potente “Elogio dei riformisti”: commentando il libro dello storico Alessandro Orsini “Gramsci e Turati, le due sinistre”, smonta le basi culturali comuniste ed eleva “la tolleranza di Turati a grande lezione per una sinistra smarrita”.
Per superare questo smarrimento, possiamo infine menzionare Luciano Cafagna, un grande intellettuale recentemente scomparso, che ha avuto comunque modo – prima di lasciarci – di intervenire sulla rivista socialista “Mondoperaio” del novembre 2011 richiamando che la dignità della sinistra può essere ritrovata soltanto se a un presente economico-finanziario difficile, fatto di sacrifici sgradevoli, si riesce ad agganciare realisticamente il percorso verso un futuro capace di recuperare la speranza; dunque un itinerario che dall’uscita dalla crisi possa portare all’attuazione progressiva di un programma sociale che risani e riprenda la prospettiva di un moderno “welfare state”: quel laburismo socialdemocratico all’europea, insomma, di cui in Italia, si è stati finora incapaci.





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AIUTIAMO LE POPOLAZIONI TERREMOTATE
29 giugno 2012

Care compagne e compagni, ancora una volta il terremoto ha colpito ed ha arrecato danno al danno e purtroppo già alcune sono letame che si contano dopo la terribile scossa di questa mattina.
Come PSI ci stiamo mobilitando per organizzare nei prossimi giorni squadre di compagne e compagni per portare aiuti materiali alle popolazioni terremotate. Siamo in contatto con la Protezione Civile dell'Emilia Romagna per definire al meglio e quando e dove dovremo intervenire, nelle prossime ore vi terremo aggiornati e vi faremo anche sapere le necessità.
Per ora invitiamo tutti coloro che vogliono dare un aiuto economico, sensibilizziamo il più possibile, a farlo sul conto corrente aperto dalla Regione Emilia Romagna.
Per i privati le possibilità sono le seguenti:
1) versamento sul c/c postale n. 367409 intestato a: Regione Emilia-Romagna ^ Presidente della Giunta Regionale ^ Viale Aldo Moro, 52 ^ 40127 Bologna;
2) bonifico bancario alla Unicredit Banca Spa Agenzia Bologna Indipendenza ^ Bologna, IBAN coordinate bancarie internazionali: IT ^ 42 ^ I ^ 02008 ^ 02450 ^ 000003010203;
3) versamento diretto presso tutte le Agenzie Unicredit Banca Spa sul conto di Tesoreria 1 abbinato al codice filiale 3182.

Per quanto riguarda invece gli Enti pubblici, è previsto l' accreditamento sulla contabilità speciale n. 30864 accesa presso la Banca d,Italia ^ Sezione Tesoreria di Bologna. In tutti i casi (privati ed Enti pubblici) il versamento dovrà essere accompagnato dalla causale: Contributo per il terremoto 2012 in Emilia-Romagna. In tutti i casi (privati ed enti pubblici) il versamento dovrà essere accompagnato dalla causale: Contributo per il terremoto 2012 in Emilia-Romagna.



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Preghiamo gentilmente i nostri lettori di scrivere una e-mail a n.zoller@trentinoweb.it con il semplice oggetto "CANCELLAMI" se le nostre "info" risultano indesiderate. Grazie per la cortese paziente attenzione.





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