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GIACOMO MATTEOTTI
8 giugno 2013

SABATO 8 GIUGNO 2013 alle ore 17 a COMASINE DI PEIO per
GIACOMO MATTEOTTI – la storia e l’avvenire

Anche quest’anno a Comasine di Peio – terra natale della famiglia Matteotti – verrà ricordato l’anniversario della morte del deputato socialista Giacomo Matteotti, con le autorità locali e i rappresentanti del Circolo culturale ricreativo “Giacomo Matteotti” di Comasine. L’appuntamento per l’apposizione della corona dei Socialisti trentini è per le ore 17 sabato 8 giugno 2013 - casa avita dei Matteotti a Comasine

IL RICORDO

Ricordiamo che era il 10 giugno 1924 quando il parlamentare socialista veniva rapito da cinque sicari fascisti e poi brutalmente assassinato. Stava recandosi alla Camera, dove poco tempo prima aveva tenuto un circostanziato discorso contestando i risultati delle elezioni, falsati dai brogli e dalle violenze del governo mussoliniano.
Si concludeva cosi tragicamente la vita operosa di Giacomo Matteotti, dirigente instancabile, fonda-tore di camere del lavoro, cooperative, circoli e biblioteche popolari. Dopo essere stato amministra-tore comunale e sindaco – impegnandosi secondo la migliore tradizione riformista a sviluppare ser-vizi popolari, scuole, asili, vie di comunicazione tranviarie – venne eletto deputato a 34 anni nel 1919. Egli contrastò subito il primo squadrismo fascista. Si adoperò tanto attivamente in questo senso che Mussolini, assunto il potere, pretese di “far tacere quella voce” libera e giusta che si alzava da un uomo destinato invece a diventare un simbolo universale della lotta alle tirannie.

LA STORIA E L’AVVENIRE

Ci sia permesso un riferimento all’attualità. C’è la storia. Ma c’è anche l’avvenire. Giacomo Matteotti, quando tutto cadeva, si opponeva con coraggio alla furia della dittatura irrompente: nella nostra Regione alle elezioni del 1924 il suo Partito Socialista ottenne 4.624 voti. Troppo pochi per fare un eletto in Trentino-Alto Adige, ma infinitamente significativi di una resistenza politica e culturale che avrebbe poi portato dopo il fascismo alla rinascita della forza e della prospettiva socialista, avendo alle spalle quella semina ideale e programmatica di organizzazioni e personalità come Matteotti, un uomo che è diventato per tutti l’ideale “apostolo della libertà”. Ecco perché anche noi, uomini e donne del nuovo secolo, non possiamo perdere la speranza di una rinascita che – collegata alle prospettive d’avanguardia che da sempre si pone la social-democrazia del nostro continente - possa essere utile alla nostra terra alpina e al nostro Paese: perché tante e valorose energie della nostra storia hanno continuato a coltivare un “ideale” che resta molto più duraturo di tanti discorsi occasionali e di tattiche e di formazioni partitiche transitorie. Questo ideale – quello incarnato al massimo grado da Giacomo Matteotti - da alla politica una dimensione più umana e più etica, aiuta a conservare un animo libero e solidale, per guardare al futuro con fiducia.


Nicola Zoller – segretario regionale Psi



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