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COOPERAZIONE TRENTINA AL BIVIO- 21 marzo 2018

COOPERAZIONE TRENTINA AL BIVIO.
UNA SCELTA CONSAPEVOLE PER IL BENE DI TUTTO IL TERRITORIO PROVINCIALE
-di Ugo Riccadonna

Giornali “CORRIERE DEL TRENTINO”, “TRENTINO”, “l’ADIGE” del 21 marzo 2018

La cooperazione è, da sempre, la forza motrice dell' economia trentina, della voglia di stare e fare insieme della nostra gente. Essenza e denominatore comune sono le condizioni sociali ispirate al benessere delle persone tutte, nessuna esclusa.
Si vorrebbero copiarne i meccanismi senza dover ammettere che il modello cooperativo è il solo in grado di indirizzare i proventi delle varie attività direttamente sul territorio. Un beneficio enorme per l'intera società.

Particolarmente in Trentino, i padri fondatori della cooperazione hanno intuito e utilizzato l'unico sistema in grado di dare al nostro territorio, prevalentemente rurale, lavoro, dignità, crescita.
Ha funzionato. Senza la cooperazione nel suo insieme, senza le cooperative presenti, in modo capillare, in tutti i settori della nostra società, il Trentino non sarebbe quello che oggi è; un territorio dove si vive ancora bene, con un sistema valido, spesso preso a modello e di recente anche invidiato dalle altre Regioni, soprattutto confinanti.

In questi ultimi tempi, inoltre, si sono rotti i metodi tradizionali di fare politica, di gestire l'economia e la finanza. Sono in crisi o scomparsi i partiti con i loro ideali, i loro confini, i loro riferimenti nella società. I sistemi speculatori sono pronti anche qui in trentino a depredare quanto ci è rimasto, sotto la spinta di populismi ed estremismi, vecchi e nuovi.
In questo contesto anche il mondo
Cooperativo è smarrito. I tradizionali punti di riferimento si sono oscurati. Altre logiche sembrano prendere il sopravvento.
Siamo veramente ad un punto cruciale per il nostro territorio.
Dobbiamo essere consapevoli che senza una cooperazione forte, rinnovata, innovativa, motivata e al passo con i tempi, rischiamo di andare alla deriva.
In nome del futuro del nostro trentino e dei nostri figli dobbiamo avviare un robusto processo di rinnovamento, subito e non domani. Non possiamo più permetterci questa stasi, questo stare a vedere senza non fare niente.

E siccome in questo periodo anche i vertici della cooperazione trentina sono in fase di rinnovo, non è più
tempo di persone legate a campanili, a settori cooperativi, a rivalità di gruppo o personali. E non possiamo accontentarci di persone, anche se valide e preparate, già occupate in ruoli dirigenziali di singole cooperative, di consorzi o di società varie.
Il lavoro si presenta molto impegnativo se vogliamo vedere risultati coerenti con le aspettative.

In questo momento, dunque, occorre scegliere una persona libera, autorevole e soprattutto svincolata da condizionamenti settoriali. Una persona che possa dedicarsi esclusivamente agli obbiettivi comuni, slegati da logiche ormai superate.
Una persona capace di creare coesione, di creare sistema, di creare reti per trainare la cooperazione trentina e le cooperative seguendo una visione europeista ed internazionale che mantenenga, nel contempo, salde le tradizioni rurali del nostro territorio.
Conoscenza approfondita della politica locale, degli ambienti cooperativi e delle loro dinamiche, della società trentina nel suo insieme. Visione e propensione per un' economia integrata e aperta alle nuove esigenze e alle nuove culture. Sensibilità verso le persone e i loro bisogni per una società equa e solidale.
Esperienza consolidata per costruire, con urgenza un team dirigenziale giovane e dinamico.
Queste credo siano le caratteristiche che dovrebbero avere le persone che si candidano al vertice della Cooperazione Trentina in questo difficile momento.

Ugo Riccadonna, Cooperatore, responsabile organizzazione PSI
Trentino.



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