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Schlein per Matteotti, e poi?
22.4. 2023

Bene ha fatto la segretaria Elly Schlein a recarsi, insieme a tutti i nuovi dirigenti del PD, a Riano sul luogo dove fu rinvenuto il 16 agosto 2024 il corpo del deputato socialista Giacomo Matteotti, assassinato dai fascisti. È il primo atto dell’intera segreteria del PD, che significativamente può prefigurare l’inserimento di quel personaggio tra i padri predecessori del PD. Vorrà anche dire che da quel pantheon verranno rimossi invece Gramsci e Togliatti, che furono feroci contestatori del riformista Matteotti, fondatore di cooperative, di leghe contadine e operaie, di asili e scuole pubbliche, promotore di lotte per salari adeguati e lavori meno usuranti nelle campagne, difensore delle libertà e del Parlamento. Il massimalismo comunista di Gramsci e Togliatti irrise questo apostolato: Gramsci su “Stato operaio” del 28 agosto 1924 – quando il corpo insanguinato di Matteotti era stato appena trovato – definì Matteotti «pellegrino del nulla», mentre Togliatti definì Filippo Turati - il padre politico di Matteotti e del socialismo italiano – come «tra i più corrotti del parlamentarismo e poliziotto della borghesia». Non è solo una questione di verità storica: se questa visita non sarà solo propaganda, ci dovranno essere dei passi concreti per ristabilire il socialismo riformista come principale baluardo contro il fascismo e contro le insolenze comuniste.


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