<< indietro


IN EUROPA SENZA 4 %
28 marzo 2024

Appello:SI È ANCORA IN TEMPO PER ABOLIRE LA SOGLIA DI SBARRAMENTO DEL 4 % PER LE ELEZIONI EUROPEE, restituendo così «dignità e senso al nostro voto»

https://www.avantionline.it/europee-si-e-ancora-in-tempo-per-abolire-la-soglia-di-sbarramento/

Questo appello al Parlamento della Repubblica italiana trae ampio spunto dallo schietto editoriale di Alberto Faustini apparso domenica 24 marzo 2024 sul quotidiano “Alto Adige”. Ammettere di essersi sbagliati – scrive – è sempre arduo: egli si riferisce alle leggi elettorali introdotte via via dopo la caduta della prima Repubblica, reputando senz’altro migliore il sistema elettorale proporzionale preesistente alle leggi di tipo maggioritario, semi-maggioritario, o variegatamente 'misto' succedutesi nell’ultimo trentennio. Nel citato editoriale ci sono affermazioni così chiare che dovrebbero far riflettere tutti sul 'nuovismo' che si è imposto nella cosiddetta seconda (e terza) Repubblica. Come si ricorderà, gran parte della contestazione contro la prima Repubblica si era incentrata sulle leggi elettorali: fu dopo il referendum dell’on. Segni all’inizio degli scorsi anni Novanta che nacquero le prime leggi di segno maggioritario, tra cui quelle 'personalizzate' per l’elezione diretta dei Sindaci e poi dei 'Governatori' delle Regioni. Ebbene, ora il dott. Faustini constata che era «forse più giusto il sistema elettorale antico», cioè quello proporzionale, con «partiti tutti da soli, nomi dei candidati in lista (con possibilità di scegliere chi ci piace di più e non chi piace di più ai vari segretari)» e – notiamo bene – con «coalizioni da costruire a posteriori, al di là delle indicazioni che già arrivano dall’alto». Con quest’ultima frase si ridimensiona tanta retorica sulla presunta libertà conferita ai cittadini di scegliere davvero: invece vien svelato che molto è già stato preconfezionato «dall’alto»; all’elettorato è lasciato solo il compito di partecipare ad una sorta di plebiscito tra un predeterminato 'pacchetto' e l’altro dei contendenti.
Ora con sollievo c’è però l’occasione delle prossime elezioni europee, dove si voterà con il più equo sistema elettorale proporzionale, fuori dai marchingegni che, con liste di candidati posti in ordine di elezione secondo i desideri dei capi-partito, hanno «finito solo con l’indebolire noi elettori – spiega Faustini – e col rafforzare partiti e coalizioni, capaci non solo di scegliere al posto nostro, ma persino di spartirsi i collegi sicuri» (come nel caso dell’ on. Maria Elena Boschi, catapultata a Bolzano dalla sua Toscana).
Ho letto e riletto queste frasi che rendono merito al direttore Faustini, perché da molto tempo non si sentivano con tanta chiarezza e coraggio. Sì, con coraggio, perché vanno 'controvento' rispetto alla vulgata che da destra a manca ha condizionato una più libera espressione alle scelte degli elettori. Sembra che finora molti non se ne siano accorti, preferendo ad una rappresentazione proporzionale nelle istituzioni dell’effettivo voto popolare (che sarebbe più equa per tutti), che succeda il caso ripetuto per cui a una coalizione con una percentuale irrisoria in più rispetto a quelle avversarie sia assegnato – per esempio – il sessanta per cento dei seggi anche se ha ottenuto magari solo il quaranta.
Sarà problematico ritornare ai tempi migliori della nostra vita repubblicana (che purtroppo è stata ''infamata'' senza riguardi, anche se adesso si alzano alte e imparziali voci di giuristi e costituzionalisti che dichiarano «lontani dalla realtà» tanti racconti sulla corruzione dell’Italia democratica nel primo cinquantennio repubblicano: si veda una mia circostanziata nota su “Alto Adige” del 23 marzo 2024 e in https://www.avantionline.it/corruzione-un-racconto-italiano-lontano-dalla-realta/). Comunque con le elezioni europee si potrà accedere, oltre che alla possibilità di esprimere più libere preferenze fra candidate e candidati, anche ad una successiva più giusta corrispondenza tra voto popolare ed elette/i.
Ma si potrebbe fare di più per restituire «dignità e senso al nostro voto», argomenta Faustini: sarebbe cosa esemplare ritornare all’eliminazione della soglia di sbarramento del 4 per cento per accedere all’assegnazione di seggi, che saggiamente non esisteva nella prima Repubblica. Tale sbarramento è anch’esso il frutto di manie semplificatorie, che «in realtà sbarrano solo alcune voci (minoritarie ma degne d’ascolto)».
Facciamo nostro questo appello per abolire questa soglia del 4 per cento, contando che possano aderirvi gli spiriti liberi del Parlamento italiano, che così agirebbero nell’interesse popolare ma anche di una classe politica democratica.

Nicola Zoller, segretario PSI del Trentino-Alto Adige



torna in alto




Powered by Web Wiz Site News version 3.06
Copyright ©2001-2002 Web Wiz Guide